Gli esperti intervenuti hanno fatto il punto della situazione su una problematica sempre più diffusa e che interessa il 3-5% della popolazione scolastica. Diagnosi precoce, formazione specifica dei docenti e trattamento mirato, i capisaldi su cui intervenire
Di Annalisa Appignanesi
FALCONARA – Il 3-5% della popolazione scolastica è affetta da disturbi dell’apprendimento. E’ quanto è emerso dal convegno “Disturbi specifici dell’apprendimento e l’inclusione scolastica” che si è tenuto nei giorni scorsi a Falconara alla Biblioteca Francescana e Picena, organizzato dal Rotary Club di Falconara in collaborazione con il Centro Gammanì di Monte San Vito. L’incontro è stato l’occasione per fare il punto della situazione su un problema, quello dei disturbi dell’apprendimento, sempre più diffuso, anche per cercare di individuare soluzioni possibili.
I disturbi specifici dell’apprendimento, DSA, rappresentano una condizione di difficoltà importante nell’acquisire e utilizzare lettura, scrittura e calcolo. Il funzionamento intellettivo generale rimane, invece intatto. Ad oggi sono state individuate cause neurobiologiche per questi disturbi, che sembrano coinvolgere alcuni geni. Si tratta di «bambini intelligenti ma con prestazioni nell’ambito di lettura, scrittura e calcolo al di sotto della norma – ha spiegato la psicologa Pamela Appolloni – é fondamentale conoscere quali siano gli stili di apprendimento che privilegiano in quanto ci permetterà di orientare in maniera più efficace lo studio».
Dislessia, discalculia e disgrafia rappresentano un fenomeno in crescita negli ultimi anni, che va affrontato partendo dalla formazione dei docenti, come sottolineato da Stefania Signorini, vicesindaco di Falconara e preside dell’Istituto di Istruzione Superiore Cambi Serrani: «I Disturbi specifici di apprendimento non sono una patologia né una disabilità, ma possono diventarlo se il bambino non viene capito a casa, ma soprattutto a scuola. I dati del Miur fotografano non solo la diffusione dei Dsa, ma anche il dato allarmante del 40% che abbandonano la scuola. È fondamentale quindi cogliere i segnali predittivi che compaiono fin dalla scuola materna. Esiste una legge apposita ma è solo con l’ascolto e la risposta personalizzata, solo con un’adeguata formazione dei docenti, che si può intervenire sull’autostima e sulla motivazione, fondamentali nel percorso di apprendimento».
Durante il percorso di studi, le difficoltà incontrate da bambini e ragazzi, rendono l’esperienza scolastica frustrante e faticosa. Disagi che vanno trattati tempestivamente per evitare influenze negative future: «Nella nostra esperienza – ha sottolineato Carlo Ciccioli, responsabile del Dipartimento Dipendenze Patologiche di Ancona – spesso ci confrontiamo con pazienti che hanno sofferto nel periodo scolastico di disturbi dell’apprendimento. Questi ragazzi se non sostenuti possono sviluppare nel tempo rabbia, riduzione dell’autostima, ansia, alterazioni del tono dell’umore, insicurezza che li conducono a condotte di evitamento, panico e rifiuto. Si sviluppa un quadro indipendente che spesso scivola nell’autoterapia: i ragazzi diventano consumatori nell’adolescenza di alcool, marijuana e hashish per combattere ansia e depressione. Fondamentale è il recupero dell’autostima e l’attuazione di percorsi di evoluzione per uscirne e di comprensione per il recupero».
Di inclusività scolastica del bambino ospedalizzato, ha parlato, invece, Patrizia Osimani, pediatra all’Ospedale Salesi, spiegando come consenta di agevolare la frequenza degli studi e di impedire di perdere l’anno scolastico.
Al convegno hanno preso parte anche Lina Rossi, presidente cooperativa sociale Gammanì, Gianna Prapotnich, responsabile Azione Giovani del Distretto Rotary 2090 ed esperti come Andrea Ustiliani, responsabile Servizi Formativi Anastasis, Luigina Cenci, neuropsichiatra infantile e Andrea Mancini, medico legale.
«Questa iniziativa – ha detto il presidente rotariano Oscar Simoncelli – segue quello dello scorso anno dedicato all’Integrazione nell’ambiente scolastico del bambino con disturbo dello sviluppo che abbiamo organizzato a Chiaravalle. L’impegno del nostro Club è quello di condividere le problematiche alla costante ricerca di buone prassi e azioni di prevenzione primaria. Con queste attività il Rotary si propone di agire sul e per il territorio in una collaborazione con tutti gli enti preposti a vantaggio dei cittadini».
Nei disturbi di apprendimento è di fondamentale importanza fornire agli studenti assistenza e supporto specialistici. E proprio di questo si occupa il Centro Gammanì, specializzato in dislessia e accreditato dalla Regione Marche per la diagnosi e la certificazione DSA. Il centro, che fornisce anche servizi doposcuola per DSA e specifici programmi informatici per il potenziamento cognitivo, è l’unico nelle Marche convenzionato con Anastasis, la cooperativa di Bologna che fornisce software per i BES, Bisogni Educative Speciali. Dallo scorso aprile ha effettuato 39 valutazioni diagnostiche su bambini con disturbi dell’apprendimento dalle quali sono emerse disortografie nel 20.51% dei casi, disturbi misti delle abilità scolastiche nel 17,94%, bisogni educativi speciali nel 15,38%, funzionamento intellettivo limite nel 10,25% e altri che rientrano nell’insieme della casistica.